giovedì 4 settembre 2008

Dirty&Clean all' Adunata del Contemporaneo



FUORIBIENNALE presenta:

ADUNATA DEL CONTEMPORANEO
Bassano del Grappa, Ponte Vecchio
6 settembre 2008
dalle 18.00 alle 2.00

DIRTY&CLEAN

concept: Romolo Stanco
with: Rae Martini


In quella “&” resta nascosta tutta la contraddizione il fascino e l’immaginazione che caratterizza Dirty“&”Clean
Uno spazio unico, indistinto caratterizzato dalla presenza di due sedute uguali “&” diverse, due mondi con la stessa forma “&” colori diversi.
LaDinDon nasce, nel disegno di Romolo Stanco, come un dondolo “&” , allo stesso tempo, come una seduta statica.
E’ l’uso, l’interazione con l’uomo, il compimento della propria funzione che riconfigura l’oggetto mutandone la forma, la posizione nello spazio, perfino l’aspetto.
E’ un oggetto che nulla ha di oggettivo, una seduta rispetto alla quale occorre instraurare un rapporto, immaginarne una reazione, prendere confidenza, giocare, seder-la.
LaDinDon dondola “&”, ad un certo punto non dondola più.
Diventa stabile, ferma, solida solo grazie all’uso, poi, quando la si abbandona ricomincia a dondolare in balìa del suo peso, della forza di gravità fino a fermarsi, quando lo vorrà, incerta, in una posizione di precario equilibrio.
LeDinDon esige una interazione con chi la utilizza, chiede fiducia “&” offre in cambio sicurezza, in un lungo istante fatto di domande: “...da che parte mi siedo?”, “poi...cosa succederà?” “...sosterrà il mio peso o si capovolgerà?” .
Provare è l’unica soluzione, trovare il proprio modo, una personale interpretazione, un esclusiva interazione con l’oggetto, un’esperienza.
Per questo LaDinDon è se stessa “&” ciò in cui il suo uso la trasforma.
Per questo motivo LaDinDon è una linea pura, essenziale e pulita, annullata di ogni cromia a sostenere soltanto le proprie ombre, domestica, neutra “&” , allo stesso tempo può diventare capace di impregnarsi dei colori urlati e crudi della città, della trasversalità culturale del contemporaneo, della ruvidezza materica metropolitana volutamente segnata, consumata.
Non è una scelta, non si pone come alternativa ma come un mondo possibile “&” nell‘interprertazione street di Rae Martini sopravvive e mantiene la propria forza, il proprio vigore, la propria geometria, il proprio carattere e la propria struttura perche’ è pensata e cresciuta per vivere di esperienze, per dialogare con chi la utilizzerà, ed è per questo scaltra, resistente, carismatica e assolutamente reale.

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